14.1.09

Un nuovo titolo...


Ed eccomi di nuovo qui, con un gusto agrodolce in bocca, come una nota dissonante che all'inizio può stonare ma che, con il passare del tempo, diventa più familiare...
Questo gusto ha il nome del nuovo titolo, quello definitivo, che è stato deciso dal mio relatore di tesi per la mia tesi di laurea che sarà discussa a marzo.
Fino ad ora, e per circa 1 anno, mi sono sempre cullato nel titolo che avevo scelto e che ormai era entrato a fare parte del mio linguaggio quotidiano. Il titolo era:

"le conoscenze e le competenze infermieristiche nella prevenzione del suicidio".

Ora, complice il fatto che bisogna anche presentare il titolo in inglese e che il titolo deve contenere gli elementi chiave dello studio condotto, il mio relatore di tesi ha scelto questo titolo:

"
Indagine sulla percezione di competenza tra gli infermieri del Dipartimento di Salute Mentale nella prevenzione del suicidio"

Un titolo che, da solo, è già una tesi di laurea... :-) Un titolo che spiega ma che non abbraccia in modo completo quanto scritto nella tesi... un titolo che vuole essere un invito strizzando all'occhio a chi ascolterà e leggerà quelle pagine...
Devo dire che questo titolo si sposa bene con la tipologia di tesi che ho scritto, sia per argomento sia per come questa tesi è nata! Eh già, questa tesi è nata spontaneamente, un pò come quando si fa la pipì :-) Era una giornata d'estate dell'anno scorso quando, lavando i piatti, mi è venuto in mente questo: "perchè non parlare di suicidio come argomento di tesi?".
E da lì è iniziato il lungo lavoro di riflessione, di aggiustamento di tiro rispetto all'obbiettivo-centro della tesi, di ricerca, di attesa, di aiuto e di emozione.

Personalmente ritengo che il titolo, di per sè, non possa andare a modificare il lavoro fatto con la tesi: vuole solo essere un pretesto, un'attrazione per rivolgere l'attenzione a quanto avrò da dire... :-)

E io accetto questa nuova dimensione, che è stata proposta da chi ha più esperienza di me in questo ambito, come una sfida, un modo per mettermi ancora in discussione e trovare nuovi stimoli per continuare a crescere :-)

Simone


5 commenti:

Joshua ha detto...

Ma si dai tanto non è il titolo a far la tesi!!! :)

Asa_Ashel ha detto...

i titoli però sembrano alludere a due direzioni diverse ,nel primo si dava per acquisito l'intervento in caso di necessità e la visione sembra vista dalla parte dell'operatore sanitario , nella seconda la visione sembra quella dell'eventuale beneficiario dell'intervento di prevenzione , che si chiede (percezione) se il personale sia in grado di intervenire o no nel caso necessiti .
Se vorrai , a tempo debito , illuminarci , attendiamo pazientemente .

Simone ha detto...

Caro Asa_Ashel, nel nuovo titolo la percezione di competenza è "vista" da parte dell'operatore sanitario e non dalla parte del paziente. Ciò che trovo di differente nei due titoli consiste nel fatto che nel primo titolo (quello che io avevo scelto) si fa riferimento anche alle conoscenze che l'infermiere ha nella prevenzione del suicidio mentre nel titolo definitivo l'accento è sul concetto di competenza. Io cmq ritengo che il mio relatore di tesi, conoscendo il tipo di lavoro, si sia preso il "lusso" di scegliere un titolo che indichi la parte più nuova della ricerca, cioè quella parte che non era mai stata indagata prima.

Simone

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny